12 Mag le baby gangs
Quando parliamo di baby gangs ci riferiamo a gruppi di giovanissimi spesso privi di punti di
riferimento positivi negli adulti che li circondano. Di solito la devianza minorile che porta alla
nascita delle baby gangs è originata da situazioni di disagio socio-economico, abbandono scolastico
o bassa scolarizzazione, problematiche familiari di diversa natura.
Non di rado gli appartenenti alla “gang” provengono da contesti dove la violenza è l’unica arma
possibile per farsi strada e avere rispetto, per guadagnarsi il diritto di “girare a testa alta” nel
quartiere o nella scuola (quando ancora frequentata!).
A livello criminologico si possono differenziare due ambiti principali in cui si sviluppa l’azione
deviante dei giovani riuniti nella banda:
1) i reati nei confronti di chiunque gli “capiti a tiro”, principalmente furti e minacce volti ad avere
un guadagno diretto dall’azione criminosa;
2) i reati derivanti da rivalità con la (o le) gang rivali, spesso in una riproduzione dei fenomeni di
lotta tra bande rivali nelle realtà dominate dalla criminalità organizzata.
Ruolo fondamentale all’interno della banda è quella del capo, la figura carismatica che riunisce in
sé le qualità del leader, del punto di riferimento, del mito a cui tendere.
Il ruolo della società, ancora prima di quello del mondo investigativo e giudiziario, è fondamentale
per ridurre i rischi di devianza dei giovanissimi.
La scuola, lo sport, all’occorrenza i servizi di assistenza sociale devono diventare la base per la
salvaguardia dei giovani a rischio di devianza, porti sicuri per ragazzi/e la cui storia di vita rischia di
tramutarsi in una storia di crimine, emarginazione e violenza, fatta e ricevuta.